L'eurodeputata slovena del Partito popolare europeo (PPE) Romana Tomc, eletta nelle fila del Partito democratico sloveno (SDS), durante la conferenza stampa del 3 febbraio alla Casa dell'Unione europea di Lubiana. Foto: MMC RTV SLO/Valerio Fabbri/Radio Capodistria
L'eurodeputata slovena del Partito popolare europeo (PPE) Romana Tomc, eletta nelle fila del Partito democratico sloveno (SDS), durante la conferenza stampa del 3 febbraio alla Casa dell'Unione europea di Lubiana. Foto: MMC RTV SLO/Valerio Fabbri/Radio Capodistria

Dopo essere stato uno dei punti all'ordine del giorno del consiglio dell'Unione europea la settimana scorsa, la situazione sullo Stato di diritto in Slovenia è entrata nell'agenda politica del continente. Insieme a Portogallo, Romania e Ungheria, Lubiana è finita sotto la lente d'ingrandimento di Bruxelles. Ma se la relazione non è stata ancora completata, il Partito popolare europeo ha deciso di spingere sull'acceleratore e organizzare una missione parlamentare nel paese. Come ha spiegato Romana Tomc alla Casa dell'Ue di Lubiana, l'intenzione è di ripristinare l'equilibrio democratico che, secondo lei e gli altri colleghi dei Popolari europei, è messo a dura prova dall'attuale maggioranza. Per venirne a capo, Tomc ha detto di essere pronta a ricorrere a tutti i mezzi parlamentari, anche per evitare un congelamento dei fondi comunitari perché, come noto, in caso di violazioni accertate dello Stato di diritto non sarebbero rispettati i requisiti per l'ottenimento dei finanziamenti da Bruxelles. Oltre ai tre grandi temi come media, giustizia e corruzione, la proconsole di Janša a Bruxelles ha sottolineato anche le indebite ingerenze della politica in organismi indipendenti quali la Commissione anti-corruzione, la Corte dei conti o l'Agenzia per l'energia. L'appuntamento con la missione parlamentare del PPE, intenzionato a utilizzare tutti i mezzi parlamentari "per impedire ulteriori danni alla democrazia in Slovenia", è tra un paio di mesi. Anche la relazione della Commissione è in divenire ed è prevista in primavera, per questo Tomc è convinta che ci sia ancora molto lavoro da fare per assicurarsi che, ancora una volta, l'Unione europea intervenga per "salvare lo Stato di diritto" in Slovenia.

Valerio Fabbri