Le rivelazioni emergono da intercettazioni telefoniche segretamente registrate e pubblicate durante la trasmissione 24UR Fokus. Le conversazioni tra un testimone anonimo e Samo Feštajn, proprietario dell'azienda Žonta, descrivono come Zidar Klemenčič avrebbe influenzato l'assegnazione dei contratti di soccorso stradale sulla rete autostradale DARS. Secondo il testimone, l'avvocatessa avrebbe favorito l'operatore Enes Draganović di Žalec, e anche promesso tangenti in cambio di favori legali. In una delle intercettazioni, Draganović avrebbe offerto a Zidar Klemenčič un Rolex e 100.000 euro in contante. Le indagini riguardano anche il periodo in cui Zidar Klemenčič era legale della DARS, guidata allora da Valentin Hajdinjak. Il testimone ha anche riferito che Zidar Klemenčič avrebbe manipolato un bando per l’assegnazione dei servizi di soccorso, garantendo così l'appalto a Draganović. Inoltre, sono emersi sospetti riguardo a tangenti pagate per modifiche legislative, in particolare per un emendamento alla legge sulle strade, per il quale Zidar Klemenčič avrebbe addebitato alla DARS 18 ore di consulenza legale. Tuttavia, Hajdinjak ha smentito di conoscere Draganović, mentre quest'ultimo ha respinto le accuse, definendole "false e infondate", attribuendo la colpa a Samo Feštajn. Andrej Ribič, attuale presidente del consiglio di amministrazione della DARS, ha annunciato che sarà avviata una revisione della documentazione. Zidar Klemenčič ha definito le accuse come "infondate", respingendo le accuse di aver favorito alcuna parte e dichiarando che si riserva di discutere la questione in tribunale.
Dionizij Botter
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