Finalmente sembra che si sia iniziato a capire anche in Slovenia che la situazione è più seria di quello che si pensasse. Questa mattina le strade dei tre comuni costieri erano vuote. Pochi i passanti e ancora meno i locali aperti a Pirano, Isola e Capodistria dove la gran parte delle dei bar e ristoranti hanno scelto di chiudere i loro battenti per preservare la salute dei propri lavoratori e della cittadinanza.
Centri commerciali vuoti, dove ad aggirarsi erano come tristi zombi solo gruppi di uomini, probabilmente lavoratori provenienti dagli altri paesi dei Balcani, che cercavano di spezzare la noia e la solitudine facendo un giro tra i negozi, che anche qui erano in parte chiusi.
In assenza per ora di indicazioni precise del governo ognuno ha organizzato la serrata in modo diverso. A Pirano molti hanno deciso di fermare la propria attività fino a data da destinare, mentre per quanto riguarda i centri commerciali alcuni dei negozi di prodotti non alimentari annunciano a partire da domani l’apertura infrasettimanale ad orario ridotto e la chiusura nei festivi.
Le poche attività rimaste aperte, comunque, sicuramente non stanno facendo grandi guadagni, anche perché questa mattina per le strade del Litorale sembravano essersi dati appuntamento solo gli irriducibili della bicicletta e dello jogging, insieme a qualche amante del windsurf, che a quanto pare neanche il Coronavirus riesce a fermare. Poche le targhe del centro Slovenia che ieri invece facevano bella mostra di se sulle strade costiere.
Barbara Costamagna