Il segretario generale del sindacato della scuola Sviz. Branimir Štrukelj ha parlato della pressione che il ministero dell’Istruzione starebbe facendo in questi giorni sui dipendenti che hanno deciso di aderire allo sciopero del settore dell’istruzione indetto per il prossimo mercoledì.
L’astensione dal lavoro sarebbe stata dettata, ha spiegato Štrukelj, dal fatto che, a differenza di tutte le altre rappresentanze dei lavoratori del sistema pubblico, il sindacato dell’istruzione non è stato coinvolto in alcun tipo di negoziazione. Tra le richieste del sindacato ci sono l’aumento dei salari e il pagamento degli straordinari, nonché la valutazione dei rischi per la salute durante l'epidemia di Covid-19 per tutti i dipendenti dell'istruzione.
Štrukelj ha chiarito che ovunque dovrà essere garantito il diritto di scioperare, anche negli istituti dove non tutto il personale ha votato a favore della serrata.
Contestata, inoltre, la circolare inviata ai dirigenti degli istituti scolastici e prescolari dal Ministero dell’Istruzione, dove si parla dell’obbligo da parte degli istituzioni di garantire l’attività minima, poiché ha detto Štrukelj questo andrebbe contro uno dei diritti fondamentali dell’uomo. Ha quindi invitato i dirigenti a non seguire questo tipo di istruzioni.
Il segretario generale ha chiesto anche ai genitori di essere solidali con lo sciopero, nonostante i disagi, perché si tratta di richieste rivolte al miglioramento del processo educativo a tutti i livelli, dall’asilo all’università.
Il blocco delle attività coinvolgerà circa 400 mila dipendenti; e a causa della situazione epidemiologica non sono stati organizzati cortei nelle principali piazze del paese, ma la protesta verrà espressa sul posto di lavoro, con una manifestazione simbolica alle 11.55 negli spazi esterni degli istituti.
La protesta potrebbe andare avanti finché il governo non ascolterà le richieste, ha spiegato Štrukelj, chiarendo che in quel caso ci sarà una pausa durante la campagna elettorale. Le modalità, se si deciderà di continuare, verranno definite lunedì prossimo dal comitato di sciopero.
Barbara Costamagna