Per Janez Janša è stato lo stesso premier Golob con le sue dichiarazioni a fornire il motivo per la convocazione della riunione straordinaria del Parlamento in tema di corruzione quando recentemente ha rivelato all'opinione pubblica slovena e internazionale che la coalizione di maggioranza è in crisi a causa della corruzione. Facendo riferimento soprattutto alle presunte irregolarità nell'acquisto di un immobile a Lubiana da destinare ad aule giudiziarie, vicenda che ha fatto saltare anche la ministra della giustizia Švarc Pipan che ha rassegnato le dimissioni. E' quindi inutile, ha proseguito, che la maggiornaza incolpi l'opposizione per questa riunione. I democratici non credono alla tesi che i responsabili dell' acquisto siano solo alcuni funzionari oppure il segretario generale di uno dei partiti della colaizione e che la ministra sia stata tenuta all'oscuro dell'intera operazione. Se ragioniamo in questi termini, ha detto, possiamo solo porci la domanda di quanti scheletri nell'armadio ha ancora questo Governo, menzionando un altro caso che ha tenuto banco negli ultimi mesi, l'acquisto da parte del Ministero della trasformazione digitale di 13 mila computer ancora in attesa di venir distribuiti.
A difendere le tesi dell'esecutivo è intervenuta la ministra dimissionaria Dominika Švarc Pipan, coinvolta nello scandalo della comparvendita dell' edificio in Litijska che ha esordito dicendo che nella riunione straordinaria è stata inclusa un' interpellanz nei suoi confornti. Ha ribadito di essersi assunta la responsabilità oggettiva dell'acquisto e di aver presentato le proprie dimissioni al premier, che le ha accettate e inoltrate al Parlamento. Ha poi proseguito dicendo che nel mandato del precedente Governo a guida Janša è stato fatto tutto ciò che poteva essere fatto per distruggere o almeno paralizzare l'efficacia del sistema degli organismi preposti all'individuazione, indagini e procedimenti penali contro le pratiche di corruzione. (ld)