La rete giuridica per la tutela della democrazia è un’iniziativa nata con l’obiettivo di fornire assistenza legale gratuita alle persone che ne hanno bisogno. L’obiettivo è quello di salvaguardare una società libera e democratica, spiegano i membri della rete, i quali hanno deciso di aderire all’iniziativa proposta da alcuni individui di richiedere un controllo di legittimità costituzionale delle misure attuate dal governo che riguardano il divieto di assembramento per la limitazione della diffusione del Covid19. All’iniziativa hanno preso parte pure Amnesty International Slovenia, il centro legale delle organizzazioni non governative-PIC e l’ente per la cultura della pluralità, Open. “Le proteste pacifiche, la libertà di manifestare sono diritti tutelati costituzionalmente e di conseguenza possono essere limitati proporzionalità e solamente in casi di emergenza” ha spiegato Katarina Bervar Sternad del centro Pic. Secondo la Sternad non vi erano presenti le condizioni per poter vietare le manifestazioni da parte governativa “l’obiettivo è quello di limitare le critiche rivolte al governo” ha detto. “Le manifestazioni non possono essere completamente vietate anche se ci troviamo in emergenza pandemica” ha detto sempre la Bervar Sternad. “La democrazia non si può limitare a quella rappresentativa” ha detto invece Barbara Rajglej dell’Ente Open, manifestare è un diritto, un ammonimento alla classe politica, una critica alle misure anticovid adottate, ha detto. I promotori dell’iniziativa hanno inoltre detto che le loro richieste prendono in considerazione la prassi giuridica della Corte costituzionale, della Corte europea dei diritti dell’uomo e delle sentenze emesse dalle Corti costituzionali francese e tedesca. Il diritto costituzionale di protestare pacificamente e la libertà di espressione vengono tutelati dal diritto internazionale, lo ha ribadito Nataša Poje di Amnesty International” sono diritti individuali che vengono attuati collettivamente”.
Dionizij Botter