Foto: BoBo/Žiga Živulović ml.
Foto: BoBo/Žiga Živulović ml.

Nell'ultimo rapporto sulla valutazione dei sistemi giudiziari nei paesi europei, il Consiglio d'Europa rileva che, come negli anni precedenti, la Slovenia stanzia più risorse rispetto alla media. I dati si riferiscono al 2022 e riguardano 44 dei 46 paesi membri del Consiglio d'Europa, esclusi Liechtenstein e San Marino, mentre Israele e Marocco hanno aderito come paesi osservatori. Il documento viene preparato ogni due anni dalla Commissione europea e tiene conto di diversi indicatori, tra cui i fondi del bilancio destinati alla giustizia. Nel 2022 la Slovenia ha stanziato 107,1 euro pro-capite, una cifra nettamente superiore alla media degli Stati membri del Consiglio d'Europa, che ammontava a 85,4 euro. La Slovenia ha destinato al sistema giudiziario lo 0,38 percento del PIL, la media europea è stata dello 0,31. Inoltre, rientra nel gruppo di paesi che ha stanziato oltre l'80 percento dei fondi per il funzionamento dei tribunali, assieme a Repubblica Ceca, Malta, Spagna, Monaco e Serbia. Per quanto riguarda il numero dei giudici togati, il rapporto rileva, tra le altre cose, che nella maggior parte dei paesi dell'Europa centrale e sudorientale sono più di 20 ogni 100 mila abitanti. Anche in questo caso la Slovenia si colloca nettamente al disopra della media con oltre 40 giudici, quella generale europea è di 22. In termini di distribuzione di genere nel sistema giudiziario, esistono ancora differenze tra i vari paesi; in generale in Europa ci sono più giudici e pubblici ministeri donne che uomini; in Slovenia sono rispettivamente l'81 e il 68 percento. Per quanto riguarda l'efficienza dei tribunali, dal rapporto emerge un notevole miglioramento; l'ambito del diritto più efficace rimane la giustizia penale, ancora ritardi invece sulle questioni amministrative.

Delio Dessardo