Una maturità quasi normale, senza mascherine - consigliate ma non obbligatorie - e il distanziamento fra i banchi comunque previsto
Primo atto della maturità 2022 già alle spalle per gli studenti di quarta del Ginnasio Gian Rinaldo Carli di Capodistria, sedici in tutto (più un esterno).
Ai ragazzi è stato chiesto di proporre alcune riflessioni sul tema del viaggio nella letteratura italiana, un argomento che si doveva sviluppare anche con riferimento a una rosa di autori assegnati come d'abitudine in lettura guidata a inizio d'anno (Vittorini, Sciascia, Calvino e Tabucchi). Una prova dunque, impegnativa sì, ma comunque accessibile; facile, anzi, dice Daniela, tra le prime a lasciare la sede d'esame. Nei limiti - precisa sorridendo - di quanto può essere facile un esame di maturità: "Ho avuto un confronto con le mie compagne e siamo risultate molto preparate. La simulazione aveva un titolo molto simile, e quindi ci siamo ritrovate molto sicure di quello che scrivevamo".
Daniela e gli altri studenti vengono da due anni difficili, segnati dalla pandemia e ora anche da una guerra inimmaginabile fino a pochissimo tempo fa. Quanto ha pesato - le chiediamo - tutto questo? "Con il Covid all'inizio ci siamo trovati un po' spaesati, ma poi ci siamo ripresi e abbiamo ritrovato il nostro ritmo, per quanto possibile. Diciamo che ha pesato, ma ci siamo fatti valere comunque".
Pensa positivo anche Alessia, che racconta di aver vissuto male la didattica a distanza: "Per quel che mi riguarda, ha avuto un'influenza abbastanza negativa sullo studio, ma dobbiamo guardare in maniera positiva al futuro, darci una regolata e cercare di migliorare, no?".
Una maturità quasi normale quella appena iniziata, così la definisce la professoressa Selma Širca, segretaria d'esame al Carli: mascherine consigliate ma non obbligatorie, e qualche piccola facilitazione mantenuta dall'anno scorso, con il taglio del 15% dei contenuti negli orali di matematica e di lingue.
Ma, aggiunge la docente, "personalmente penso che la maturità sia più difficile per questa generazione, perché i ragazzi l'anno scorso sono rimasti davvero a lungo a casa. Quest'anno abbiamo fatto tutto il possibile per recuperare e consolidare il loro sapere e speriamo di esserci riusciti".