Entrambi le proposte all'esame del Comitato hanno già superato la discussione generale e verranno approvate venerdì prossimo alla sessione straordinaria della Camera di Stato. Il dibattito è stato anticipato in modo da permettere alle normative di entrare in vigore già il primo gennaio 2020. Prevedono tra l'altro l'aumento graduale del coefficiente di calcolo delle pensioni per gli uomini, in sei anni, entro il primo gennaio 2025 salirà al 63,5 percento, quota già in vigore per le donne. Altra novità, pensioni maggiori per chi lavorerà anche dopo aver raggiunto l’età pensionabile. Si deve inoltre decidere in merito all'emendamento presentato dal partito Sinistra, che prevede di innalzare a 613 euro l'importo della pensione minima.
Per quanto riguarda la legge sulla regolamentazione del mercato del lavoro, aumenta l’indennità minima di disoccupazione, parificandola al reddito di base minimo.
Sempre oggi riunione del gruppo che rappresenta gli interessi locali nel Consiglio di Stato; deve decidere se proporre il veto sospensivo all'esecuzione del Bilancio per i prossimi due anni, nella parte che stabilisce l'ammontare della quota forfettaria per il finanziamento dei Comuni. Ricordiamo che l'Aula ha respinto l'emendamento che prevedeva un sensibile aumento dei contributi alle municipalità, in quanto avrebbe creato grossi problemi alle casse dello stato. Con ogni probabilità verrà chiesto di bloccare la legge; in questo caso giovedì si riunirà il Consiglio di Stato ed è prevedibile che il Parlamento debba tornare a votare la normativa. In questo caso servirà la maggioranza assoluta, 46 voti; la scorsa settimana comunque i SI sono stati 48, quindi non dovrebbero esserci sorprese; i voti contrari erano stati 41, di cui uno proveniente dal Desus, partner della coalizione.
Delio Dessardo