L'inflazione al 7% nell'area dell'euro avrà un impatto sul mercato immobiliare. L'idea del Ministero della Solidarietà per migliorare l'accessibilità delle proprietà immobiliari attraverso la costruzione accelerata di case in affitto pubbliche è condivisa da politici ed esperti del settore. Il piano prevede la costruzione di cinquemila abitazioni entro il 2026 e poi altre 3.000 all'anno, ovvero 20.000 nuovi appartamenti sociali entro il 2030.
L'economista Jože Damijan, tuttavia, ha dichiarato che l'obiettivo non sarà raggiunto, e ha suggerito che sarebbe più realistico dire che i fondi pubblici per le case in affitto possono consentire la costruzione di 750 appartamenti all'anno, al costo di circa 100 milioni di euro.
Tuttavia, è improbabile che lo stato possa contribuire a tale spesa a causa della norma fiscale. Una soluzione potrebbe essere un nuovo tipo di tassa, ad esempio un prelievo dell'1% sul reddito, oppure raccogliere parte delle entrate fiscali per la costruzione di case. In alternativa, Damijan ha suggerito di finanziare i fondi per le case in affitto attraverso l'emissione di obbligazioni.
Il Vicegovernatore della Banca di Slovenia, Primož Dolenc, ritiene che l'emissione di obbligazioni sia la soluzione migliore. I cittadini e le aziende potrebbero investire in esse. Anche se le risorse finanziarie sono disponibili, ci sono altri fattori limitanti. Il membro del consiglio di amministrazione di Nova kreditna Banka Maribor, Matej Falatov, identifica i terreni come il maggiore problema. La documentazione, i piani di zonizzazione e altri fattori non sono in ordine, rendendo difficile per gli investitori ottenere le autorizzazioni di costruzione. Secondo i costruttori, potrebbero costruire da 2000 a 3000 appartamenti all'anno, ma solo se gli ordini fossero prevedibili e costanti. Tuttavia, i dati più recenti indicano un calo della costruzione di case sia in Slovenia che in Germania.
Corrado Cimador