Il governo "ha dovuto rispondere in modo adeguato" alle sospensioni dei consensi al lavoro straordinario dei medici che entreranno in vigore, nella maggior parte, venerdì, primo marzo. Lo ha detto il ministro della Salute, Valentina Prevolnik Rupel. L'obiettivo dell'esecutivo, ha aggiunto, è quello di assicurare che "il sistema sanitario possa operare senza interruzioni, per quanto possibile, e che i pazienti riescano ad avere accesso ai servizi medici in modo opportuno".
I provvedimenti riguardano il lavoro di turno, la reperibilità e postazioni di guardia condivise. Il governo ha inoltre adottato linee guida sull'annullamento dei consensi ai medici di effettuare servizi presso altri datori di lavoro. "Siamo convinti che i direttori degli istituti sanitari attueranno queste misure, sono stati infatti loro stessi a proporle", ha detto il ministro.
Rispondendo alle accuse del Fides, secondo cui i provvedimenti si basano su un regolamento che non è più in vigore, Prevolnik Rupel ha affermato che tutte le misure hanno una base giuridica e rispettano quindi le normative sull'attività medica e sui servizi medici.
Il Sindacato dei medici e dei dentisti ha anche accusato l'esecutivo di non stare trattando affatto con la categoria. "Questo ovviamente non è vero", ha spiegato il ministro. I gruppi negoziali si sono incontrati diverse volte nel corso di trattative organizzate, ha aggiunto, precisando che sia lei stessa che il premier, Robert Golob, hanno parlato con il Fides anche in modo informale.
Prevolnik Rupel ritiene che le proposte del governo al Sindacato siano ora molto concrete e generose. "Se vogliamo raggiungere un accordo, o meglio, trovare una valida soluzione, entrambe le parti devono trattare", ha sottolineato.
Il ministro ha nuovamente chiesto al Sindacato dei medici e dei dentisti della Slovenia di congelare lo sciopero e prendere parte alle trattative sugli schemi salariali. Anche il capo del governo, ha ricordato ancora Prevolnik Rupel, ha chiaramente detto di volere intensi negoziati che potrebbero concludersi entro 14 giorni, in modo da trovare al più presto una soluzione al contratto collettivo.
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