Foto: EPA
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La Slovenia è ormai in zona verde come confermato dai dati pubblicati oggi dal governo che testimoniano il calo che si sta registrando di contagi e ricoveri, ma in base ai criteri adottati a livello europeo il paese resta ancora in una fase di pericolo e per questo il governo ha scelto si rallentare sulle aperture.

Il ministro per il lavoro, la famiglia e le politiche sociali Janez Cigler Kralj ha detto che il governo sta lavorando e continuerà a lavorare per far sì che il mercato del lavoro non risenta della crisi innescata dal Covid. Secondo lui la Slovenia, rispetto la gran parte dei paesi europei, è riuscita a limitare abbastanze bene i danni, mantenendo praticamente invariati i dati relativi agli occupati.

Confermati anche per giugnoi fondi statali per sostenere i lavoratori in aspettativa; mentre ci si prepara ad arginare l’aumento strutturale di disoccupati prevedibile nel periodo estivo, quando i sostegni alle aziende verranno meno; anche se si spera che come prevedono i trend ci sia una crescita di occupati nei mesi successivi.

Cigler Kralj ha infine salutato positivamente l’interesse dimostrato da molte aziende a vaccinare i propri lavoratori, unico modo per garantire la sicurezza sul posto del lavoro. Vaccinarsi è importante come dimostra l’assenza di decessi ormai da settimane all’interno delle case di cura per anziani del paese, dove una percentuale alta di ospiti e di impiegati sono immunizzati.

Ad oggi, secondo i dati del governo, si contano 652.495 vaccinati con la prima dose e 381.385 con entrambe, pari al 37,8% e al 22,1% dei maggiorenni. Inoltre in questi giorni saranno attivi dei punti informativi, dove i cittadini potranno avere chiarimenti a tutte le loro domande e dubbi riguardo le vaccinazioni.

Barbara Costamagna