Sono soprattutto cittadini romeni, 13, serbi 8, cinque ucraini, croati e albanesi quelli coinvolti nel traffico di esseri umani. Come ha spiegato Marko Rotar a capo dalla Criminalpol capodistriana a ottobre è stata inoltrata una denuncia penale al Tribunale circondariale di Capodistria nei confronti di una ventinovenne cittadina slovena, residente ad Ancarano e un'altra persona giuridica che tutela gli interessi dell’indagata, per il sospetto di aver commesso 26 reati legati all’attraversamento illegale del confine per il quale è prevista una pena dai ter e fino ai dieci anni di reclusione. La sospettata avrebbe, tra il 2021 e 2022, organizzato l’ingresso illegale di 26 cittadini kosovari ingannando le autorità competenti e precisamente due unità amministrative per quanto riguarda le finalità d’ingresso. I kosovari sarebbero entrati per lavoro con l’obiettivo di legalizzarne la residenza. L’inganno degli organi di stato ha permesso all’indagata di ottenere i permessi di lavoro e residenza in Slovenia, dopodiché i migranti hanno abbandonato il paese per dirigersi in latri paesi dell’UE in contrasto con quanto indicato nella domanda per l’ottenimento dei permessi. I kosovari venivano assunti dall’indagata che poi organizzava l’espatrio in Germania, dove venivano impiegati in altre società. In Germania operava come un’agenzia che prestava la manodopera ad altre aziende ottenendo un profitto illecito. Rotar ha poi brevemnete illustrato i dati dell’immigrazione clandestina, dai quali emerge che fin o a ottobre nel capodistriano sono state segnalate 7 734 persone rispetto alle 11 mila 725 dell’anno scorso che hanno attraversato il confine dalla Croazia. Il dato indica un calo del 34 per cento rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Gli ingressi avvengono in gran misura via terra nelle aree di Rakitovec, Sočerga e Podgorje, mentre è in aumento il numero delle persone che lo fanno con i mezzi pubblici, soprattutto dalle zone del Monte del Nevoso-Ilirska Bistrica. A prevalere sono i cittadini afghani, seguiti da turchi, russi e Pakistani. In aumento pure il numero delle richieste di protezione internazionale, queste sono state 7 mila 484.
Dionizij Botter