La ministra dell'Interno, Tatjana Bobnar, respinge le affermazioni dei parlamentari del partito democratico, all'opposizione, sull'elevato numero di migranti clandestini che sarebbero entrati in Slovenia dopo la rimozione delle barriere di filo spinato alla frontiera, definendole manipolazioni politiche. I parlamentari dell'opposizione sostengono che dopo l'annuncio del governo di voler rimuovere la recinzione al confine, i passaggi illegali sono aumentati drasticamente. Sempre secondo l'opposizione la ministra avrebbe aperto consapevolmente la frontiera ai migranti clandestini, esponendo in questo modo i cittadini della Slovenia a potenziali pericoli; da qui la minaccia di una mozione di sfiducia nei suoi confronti, rileva il portale 24ur. "Sono affermazioni prive di qualsiasi fondamento", dice Tatjana Bobnar in una dichiarazione allo stesso portale, "non hanno alcun riscontro con i dati a disposizione della polizia". Ha poi ricordato che la rimozione delle barriere è appoggiata anche dai sindaci dei comuni lungo la frontiera. Finora le barriere rimosse riguardano una lunghezza di pochi chilometri, ininfluenti quindi per il quadro dei flussi migratori. Le barriere sono state collocate su circa un terzo dell'intera lunghezza della linea confinaria con la Croazia, 51 chilometri di filo spinato e 143 chilometri di pannelli. Già questo dato dimostra che non si può parlare di passaggi in incremento a causa della rimozione delle barriere. La Bobnar ricorda inoltre che l'annunciata rimozione non ha allarmato la vicina Croazia, la quale ritiene, al contrario che le barriere non hanno contribuito a rallentare in maniera significativa i flussi di clandestini attraverso la rotta balcanica. La rimozione come detto è stata sostenuta anche dalla maggior parte dei sindaci dei comuni confinari e il governo ne ha tenuto conto in quanto la frontiera si può proteggere anche con altri provvedimenti. "La nuova politica migratoria sostiene un approccio umano nei confronti delle persone in difficoltà, le sofferenze alle frontiere devono finire", ha detto ancora la ministra, "anche eventi tragici come la morte di migranti."
Delio Dessardo