L'iniziativa civica »Voce del Popolo« crede che il futuro del sistema sanitario pubblico debba rimanere nettamente separato dagli interessi del settore privato, per questo gli attivisti che si sono riuniti questa mattina nella strada che collega ministero della Salute e ministero delle Finanze chiedono al governo di non privatizzare la salute dei cittadini e, allo stesso tempo, di mantenere la promessa elettorale di un contributo sanitario proporzionale. Secondo i promotori della protesta, i due ministeri sono i veri artefici di una riforma che si limita a regolamentare gli interessi dei privati. Come ha detto il leader di »Voce del Popolo«, Jaša Jenull, il disegno di legge da loro presentato punta a porre fine alla doppiezza di un sistema che, nei fatti, cerca di legalizzare la privatizzazione della sanità pubblica. L'altra grande battaglia dell'iniziativa civica, appoggiata sin dall'inizio da Kordiš e da Šetinc Pašek, è nella richiesta di introdurre un contributo proporzionale per la copertura medica, in modo da bilanciare disparità salariali e garantire maggiori introiti nelle casse della sanità pubblica. Molto battagliere le dichiarazioni del deputato di Sinistra, che ha indicato la data del 15 gennaio come l'occasione giusta per discutere in Camera di Stato la questione sanità che la maggior parte dei deputati, almeno a parole, si dice pronta a risolvere. Secondo lui, sarà quella l'occasione per eliminare la doppiezza di un sistema che, al momento, ha il solo scopo di arricchire le tasche dell'esecutivo e della cosidetta lobby sanitaria, ben lontano dagli interessi dei cittadini.
Valerio Fabbri