Con 51 voti a favore e 29 contro i deputati hanno deciso che la legge d’intervento approvata per affrontare l’emergenza Covid19 non può essere soggetta a referendum. Contrariata l’opposizione, Partito Alenka Bratušek, Sinistra, Lista Marjan Šarec e Sd, questi ritengono che nel cosiddetto pacchetto vi sono misure che niente hanno a che fare con il sostegno all’economia e alla mitigazione degli effetti prodotti da virus, ma hanno invece l’obiettivo di modificare sistematicamente la legislazione “ Se la legge disciplinasse solamente gli aspetti legati alla ripresa economica e al superamento dell’impatto causato dal coronavirus, la Lista Marjan Šarec avrebbe sicuramente appoggiato la delibera che vieta l’indizione del referendum” ha spiegato Tina Heferle. A disturbare l’opposizione è la parte che riguarda l’inasprimento delle sanzioni per il mancato rispetto del divieto di assembramento nei luoghi pubblici con multe che partono da 1200 euro e fino a 12000. “Sono provvedimenti inaccettabili in una società democratica” ha commentato Marko Koprivc dell’SD. Inaccettabile, secondo l’opposizione, è pure la disposizione che prevede la proroga dell’accreditamento delle università private, sprovviste delle condizioni, ha detto Nataša Šukič della Sinistra alludendo alla Nova Univerza “Si tratta di un’Università’ diretta da Matej Avbelj e Peter Jambrek, due noti ideologhi del Partito Democratico”. “Il sesto pacchetto di provvedimenti anticovid ha l’obietti di preservare i posti di lavoro e prevede aiuti alle persone che sono state danneggiate dall’epidemia” ha invece detto Suzana Lep Šemenko dell Sds. Come ricordiamo il pacchetto tra le altre cose prevede anche la
la parziale copertura dei costi fissi di quelle imprese i cui introiti subiranno un calo di almeno il 30 percento a causa della pandemia. Valore complessivo della manovra: un miliardo di euro.
Dionizij Botter