Lo scorso 24 dicembre il governo aveva vietato l'uso di impianti con funivie e di risalita fino alla fine dell'anno. Il portavoce dell'esecutivo per l'emergenza Covid, Jelko Kacin, giorni fa aveva accennato al fatto che gli impianti sciistici potrebbero rimanere chiusi per un lungo periodo di tempo. "È necessario garantire un quadro epidemiologico migliore e quando queste condizioni saranno soddisfatte, anche le piste da sci saranno riaperte", aveva affermato.
Durante la riunione per corrispondenza il governo ha accolto quindi un nuovo decreto che prevede la riapertura con il primo gennaio di impianti di risalita e funivie nonché delle piste da sci adiacenti, rispettando le raccomandazioni dell'Istituto nazionale per la salute pubblica e a condizione che il gestore possa garantire l'effettuazione di test rapidi, organizzata da operatori autorizzati presso l'entrata alle piste. In caso contrario potranno usufruire degli impianti soltanto persone in possesso di un test negativo per il Covid, effettuato in Slovenia non più vecchio di 24 ore, nonché i bambini fino ai 12 anni, accompagnati dai genitori.
L'esecutivo ha inoltre definito nuove eccezioni per il passaggio della frontiera senza la necessità del test anti-Covid e della quarantena. A partire dal 2 gennaio sarà permesso entrare in Slovenia alle persone che devono recarsi ad una visita medica, a quelle che forniscono aiuto a persone che necessitano assistenza, ai bambini che non hanno ancora compiuto 13 anni e che attraversano il confine con un famigliare stretto, agli sportivi allo scopo di condurre gare e allenamenti, ai membri dei servizi di protezione e soccorso per fornire assistenza in caso di calamità naturali.
E. P.