Tra le novità; per maturare il diritto alla pensione di anzianità, sia gli uomini che le donne devono aver compiuto 60 anni, con 40 di contributi, senza riscatto degli anni di contribuzione mancanti. Si può inoltre andare in pensione a 65 anni, ma con almeno 15 di contributi. Inoltre, scatta l'aumento graduale del coefficiente di calcolo delle pensioni per gli uomini; in sei anni - entro il primo gennaio 2025 - salirà al 63,5 percento, quota già in vigore per le donne. Quest'anno il coefficiente sarà del 58,5 percento. In vigore pure le modifiche alla legge sull'assicurazione previdenziale e di invalidità, destinate a garantire una migliore tutela sociale dei pensionati; al contempo, con provvedimenti non invasivi, permetterà un allungamento dell’attività lavorativa per i dipendenti più anziani. Altra novità, pensioni maggiori per chi lavorerà anche dopo aver raggiunto l'età pensionabile, grazie a dei bonus. Per quanto riguarda il pacchetto fiscale, le modifiche interessano tra l'altro la scala retributiva per la dichiarazione dei redditi delle persone fisiche e l'imponibile dai redditi delle persone giuridiche. Le principali novità si riferiscono proprio alla scala retributiva; restano cinque scaglioni, con l'innalzamento però della quota, per alcuni si riduce il tasso applicato per calcolare il tributo; ciò riguarda in particolare quello più basso. Saranno meno tassati i salari medi. Da segnalare ancora che il salario minimo passa a 940,58 euro lordi. Infine, per quanto riguarda il sistema sanitario, il nuovo anno porta la digitalizzazione del certificato di malattia. I medici di base, o di famiglia, cominceranno infatti a rilasciarlo in forma digitale al posto di quello cartaceo di colore verde, che resterà comunque ancora valido per un periodo transitorio, fino a febbraio e in determinati casi. L'ente nazionale per l'assicurazione sanitaria è convinto che la novità porterà al risparmio di tempo e denaro.

Delio Dessardo

Foto: MMC RTV SLO/BoBo
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