Per quanto riguarda la corrente elettrica, il prezzo regolamentato vale ora per il 90% del consumo, ma solto ad uso domestico. Sul rimanente 10 percento i fornitori applicheranno tariffe di mercato, che potranno essere dal 57 all'83 percento più alte di quelle regolamentate. In questo modo il governo ha voluto mantenere in vigore le misure volte ad aiutare le famiglie, ma allo stesso tempo incoraggiare un utilizzo più razionale non tenendo il prezzo limitato per l'intero consumo di corrente elettrica. Un altro incentivo: gli utenti domestici saranno esentati dal pagamento del contributo per sostenere la produzione di energia elettrica ad alta efficienza e da fonti rinnovabili fino alla fine del 2024, con l'obiettivo di ridurre i costi e contenere l'inflazione. Questa modifica significherà una bolletta meno cara di circa l'8,6 percento per i consumatori domestici. Prezzi di mercato invece per tutti gli altri utenti, con i vari contributi, il che ha alimentato le critiche delle società economiche, che denunciano rischi per la loro competitività sui mercati internazionali a causa dei costi di produzione più elevati. Anche i prezzi del gas sono regolamentati esclusivamente per le famiglie e soltanto durante la stagione del riscaldamento, concretamente fino al 30 aprile. Riguarderà tra l'altro gli impianti di riscaldamento condominiali e la distribuzione tramite impianti di teleriscaldamento. Il governo pensava di non prorogare la misura in quanto l'approvvigionamento di gas non è problematico e i prezzi sui mercati sono notevolmente scesi ma l'escalation del conflitto in Medio Oriente e le tensioni geopolitiche lo hanno indotto a tenere in vigore la misura nei mesi invernali. Nel frattempo, la regolamentazione dei prezzi dei derivati petroliferi rimane inalterata fino a nuovo ordine e riguarda benzina, diesel e gasolio da riscaldamento venduti alle stazioni di servizio fuori dalla rete autostradale.
Delio Dessardo