Da Nuova Slovenia, hanno detto di non essere a conoscenza del testo che andrebbe a sfiduciare l’intero esecutivo e tantomeno chi verrebbe indicato dal Partito Democratico come futuro premier. Dal SDS hanno fatto sapere che intendono inoltrare le sottoscrizioni alla mozione di sfiducia nei confronti della Ministra Vrečko per la decisone presa dal governo di accorpare il Museo dell’Indipendenza con quello di storia contemporanea nel momento in cui “verranno inoltrate quelle dell’NSI alla mozione di sfiducia che riguarda l’operato dell’esecutivo Golob”. L’Nsi, come detto, non esclude questa ipotesi, ma dicono di attendere prima di vedere la proposta. Come sappiamo i rapporti tra i due aprtiti di opposizione al centrodestra non sono ottimali, il leader dell’NSI, Matej Tonin aveva recentemente detto che il suo partito non intende partecipare più a governi guidati da Janez Janša, cosa che non escludeva invece riferendosi all’SDS. Sul fronte dell’opposizione ben poco è cambiato “tutto procede secondo scenari stabiliti e già visti” ha detto Tonin riferendosi ai continui attacchi perpetrati dall’Sds ai danni della sua formazione politica. D’altro canto, l’NSI in seguito alla riorganizzazione dell’esecutivo da parte del premier Golob con l’aggiunta di nuovi dicasteri ha deciso di collocarsi fermamente tra i banchi dell’opposizione. Lo scontro tra SDS e NSI potrebbe però essere ricucito dallo stesso Janša il quale ha affermato via Twitter che l’SDS è disposta a cedere la Presidenza, Commissione parlamentare di vigilanza sui Servizi segreti a un parlamentare dell’Nsi, come del resto già fatto in passato. Janša ha poi, sempre via Twitter aperto alla possibilità di inoltrerà congiuntamente la mozione di sfiducia alla Ministra della cultura e al governo.
Dionizij Botter