Foto: BoBo/Žiga Živulović ml.
Foto: BoBo/Žiga Živulović ml.

La Commissione per le elezioni guidata dalla deputata del Movimento per la libertà Janja Sluga, in occasione della prima seduta della Camera di Stato, sarà chiamata a controllare e confermare la validità dei mandati di tutti i deputati che risultano eletti. In quest’occasione la Commissione dovrà valutare se il deputato al seggio specifico della Comunità nazionale ungherese Ferenc Horváth potrà rioccupare il seggio parlamentare nonostante svolga una serie di funzioni considerate incompatibili con esso.

A segnalare il caso sono stati Mihael Kasaš, uno dei due candidati che si erano presentati contro di lui e che si è piazzato al secondo posto, e Attila Kovács dell’Istituto per le questioni della nazionalità. Kasaš e Kovács hanno chiesto alla commissione di verificare se Horvath può rivestire questo ruolo senza rinunciare alla carica di Presidente della Comunità autogestita della nazionalità ungherese dell’Oltremura.

Il problema era già emerso nel 2019 e in quell’occasione la Commissione contro la corruzione aveva dichiarato incompatibili il ruolo di deputato con quello di presidente della Can, multandolo con mille euro. Una sentenza che fu confermata anche dai tribunali di Ljutomer e di Maribor.

Da parte sua Horváth ha già annunciato di non avere alcuna intenzione di rinunciare a nessuna delle due funzioni, non considerandole inconciliabili. D’altronde lo stesso problema era emerso anche in occasione del suo primo mandato, quando si era constatato che non esisteva alcuna base giuridica per obbligarlo a scegliere uno dei due incarichi.

Il caso di Horvath, tuttavia, non sarà l'unico che verrà affrontato dalla Commissione, visto che anche l' "Alleanza Liberiamo la Slovenia", ha presentato ricorso contro i risultati elettorali, definiti incostituzionali e illegittimi, soprattutto a causa delle difficoltà riscontrate secondo loro per depositare le liste dei candidati.

Barbara Costamagna