Žbogar ha delineato un quadro complesso e pieno di ostacoli per il futuro del Consiglio di Sicurezza, con particolare riferimento al ruolo cruciale che giocherà la nuova presidenza guidata da Donald Trump. In un'analisi approfondita della situazione geopolitica internazionale, il rappresentante sloveno ha evidenziato come le crescenti tensioni e la polarizzazione tra i membri permanenti del Consiglio, unitamente all'imminente avvicendamento di altri non permanenti, renderanno sempre più arduo il raggiungimento di consensualità su questioni di vitale importanza. Nonostante le difficoltà previste, Žbogar ha espresso soddisfazione per la proficua collaborazione tra i componenti nel corso dell'anno appena trascorso, sottolineando in particolare il prezioso contributo della Slovenia. Quest'ultima, durante la sua presidenza a settembre, ha organizzato un vertice di alto livello dedicato alla leadership per la pace e ottenendo l'adozione di una dichiarazione congiunta che impegna tutti i membri del Consiglio a promuovere l’unione, il rispetto del diritto internazionale e la Carta delle Nazioni Unite. La Slovenia, ha detto Žbogar, guarda al futuro con determinazione, ponendo al centro della propria agenda internazionale la lotta ai cambiamenti climatici, la gestione sostenibile delle risorse idriche, la promozione dell'uguaglianza di genere e la prevenzione dei conflitti. Il culmine di questo percorso sarà la presidenza del Consiglio di Sicurezza a dicembre 2025, una nuova opportunità che consentirà al Paese di consolidare il proprio ruolo di guida su questioni globali di primaria importanza. Tuttavia, nonostante gli sforzi, Žbogar ha riconosciuto anche le profonde frustrazioni legate al lavoro all'interno del Consiglio di Sicurezza, dove il potere di veto e le disuguaglianze tra i membri ostacolano gravemente la risoluzione delle numerose crisi globali. In conclusione, l’ambasciatore ha ribadito l'importanza di una cooperazione rafforzata tra tutti gli Statti membri per superare le divisioni esistenti garantendo un futuro più pacifico e prospero per l'intera comunità internazionale.
Alessia Mitar