Un momento della conferenza stampa al termine della riunione, durata circa due ore. A sinistra il ministro per gli Sloveni nel mondo, Matej Arčon; il presidente della Comunità degli Sloveni in Carinzia, Valentin Inzko. L'ultimo a destra è il consigliere regionale del Friuli-Venezia Giulia Marko Pisani. Foto: Valerio Fabbri/Radio Capodistria
Un momento della conferenza stampa al termine della riunione, durata circa due ore. A sinistra il ministro per gli Sloveni nel mondo, Matej Arčon; il presidente della Comunità degli Sloveni in Carinzia, Valentin Inzko. L'ultimo a destra è il consigliere regionale del Friuli-Venezia Giulia Marko Pisani. Foto: Valerio Fabbri/Radio Capodistria

Sviluppo della lingua slovena, cooperazione culturale ed economica e problemi finanziari sono stati i tre temi principali intorno ai quali è ruotata la riunione del consiglio degli Sloveni nel mondo, cui ha partecipato per la prima volta nel suo mandato anche il premier Golob. Per quanto riguarda la minoranza in Italia, l'attenzione è stata soprattutto sulle risorse finanziarie, tema che secondo Arčon sarà affrontato in un colloquio fra Golob e Giorgia Meloni alla fine di questo mese. Tatjana Rojc, senatrice della comunità slovena eletta con il Partito Democratico, ha detto: "E' stato un incontro proficuo, come sempre quando ci si confronta non soltanto con altri rappresentati di sloveni nel mondo, ma soprattutto con ministri che conoscono bene le nostre problematiche, che non riguardano solo questioni bilaterali fra Italia e Slovenia, ma sono problematiche specifiche che riguardano anche il confine." Il presidente della Confederazione delle organizzazioni slovene, Walter Bandelj, si è soffermato sulla cooperazione con la minoranza italiana: "C'è un proficuo lavoro di collaborazione, non solo da parte nostra e della Slovenia, ma anche da parte della minoranza italiana, visto che lavoriamo insieme sui progetti europei, e questo è stato ribadito anche oggi. Sappiamo bene cosa significhi fare squadra, e se facciamo squadra bene insieme, i benefici arriveranno per tutto il nostro territorio. L'appuntamento davanti a noi è quello di GO2025!, la capitala europea della Cultura Gorizia/Nova Gorica, che richiede un grande sacrificio al territorio, da una parte, ma dall'altro permette anche di promuovere il territorio. E da qui dobbiamo prendere spunto, come ho ribadito oggi, per replicare questo modello di collaborazione anche nell'area di Trieste e Capodistria, dove fare qualcosa di più insieme per avere un futuro migliore." Il consigliere regionale Marko Pisani ha poi aggiunto: "Ci siamo soffermati soprattutto sui punti più cruciali, penso alla rappresentanza di un eletto, sia a livello regionale che nazionale, come garantito dalla legge 38 del 2001. Si è parlato poi dei GECT (Gruppo Europeo di Cooperazione Territoriale), strumento altrettanto importante per far lavorare insieme e sviluppare i territori anche, se non soprattutto, con i fondi europei." Chiusura infine dell'onorevole Rojc sul voto alle elezioni europee di ieri: "Abbiamo toccato anche questo tasto, e io stessa ho sottolineato che in Europa c'è sempre stata un'ottima collaborazione tra i rappresentanti della Repubblica di Slovenia e della Repubblica italiana, quindi credo che questo sarà un momento per implementare questo tipo di collaborazione e capire che cosa l'Europa può fare per tutti noi."

Valerio Fabbri