Per il capo dello stato Nataša Pirc Musar potenziare temporaneamente il servizio di vigilanza all'ingresso e all'uscita dalle scuole non risolverà il problema di fondo. E' importante garantire la sicurezza rileva la presidente che si dice convinta che in Slovenia non ci siano stati episodi tali da rendere necessaria una maggiore vigilanza. Avere più poliziotti davanti alle scuole non è un buon segnale, la questione andrebbe risolta diversamente, ha aggiunto.
Nataša Pirc Musar ha ricordato che recentemente ha partecipato ad una tavola rotonda sulle diverse tipologie di dipendenza e che alcuni dati presentati l'hanno particolarmente scossa, tra cui che il 32% dei dipendenti dai videogiochi ha comportamenti aggressivi, a fronte del 4% dei consumatori di droghe. Sono tematiche queste che vanno affrontate seriamente anche nelle scuole senza dimenticare l'apporto fondamentale dei genitori e delle famiglie. Per la presidente è importante trasmettere ai figli i giusti valori, dare il buon esempio, indicare ai ragazzi la strada da percorrere e la scuola deve contribuire in tutto questo.
Il tema della violenza nelle scuole, e in generale la violenza tra gli adolescenti, è stato affrontato anche in un convegno organizzato dal Ministero per la trasformazione digitale, nel corso del quale è stata chiesta una fattiva "formazione" dei genitori e dei bambini nella risoluzione dei conflitti. Hanno avvertito che la violenza online tra i giovani è principalmente un'estensione di quella che accade ogni giorno nelle aule scolastiche. Anche la Ministra per la trasformazione digitale Emilija Stojmenova Duh ha sottolineato l'importanza di un comportamento responsabile da parte degli adulti per dare il buon esempio ai giovani. (ld)