Il Ministro Poklukar ha annunciato che la polizia sta conducendo controlli selettivi al confine e ha elogiato l'efficacia di tali misure, sottolineando inoltre l'avvenuto arresto di un contrabbandiere da parte della Questura di Novo Mesto. Ha assicurato che le persone lungo il confine sloveno-croato non stanno sperimentando disagi significativi a causa dei controlli, similmente a quelli al confine con l'Italia. Il Ministero dell'Interno non ha segnalato ritardi significativi nel traffico dovuti ai controlli di polizia, ed ha espresso fiducia che la situazione rimarrà stabile anche al confine con l'Ungheria. Tuttavia, il Ministro ha suggerito che il periodo iniziale di dieci giorni per questi controlli potrebbe essere prolungato a causa delle minacce terroristiche conseguenza degli imprevedibili sviluppi del conflitto in Medio Oriente.
Poklukar ha enfatizzato l'importanza delle misure di sicurezza per la Slovenia, i paesi dei Balcani occidentali e l'Unione Europea, sottolineando una cooperazione internazionale intensiva nei prossimi giorni. All'inizio di novembre andrà a Trieste, dove si incontrerà con i colleghi italiani e croati, e riceverà anche il ministro per la sicurezza della Bosnia ed Erzegovina, con il quale discuterà delle possibilità della missione dell'Agenzia europea Frontex in Bosnia.
Il direttore generale della Polizia, Senad Jušić, ha dichiarato che la principale attenzione della polizia slovena al confine con la Croazia e l'Ungheria è la prevenzione del terrorismo, dell'estremismo e della criminalità transfrontaliera, assicurando al contempo la fluidità del traffico, in particolare per i residenti delle zone oggetto di controlli. Jušić ha riferito che gli agenti sloveni finora hanno negato l'ingresso in Slovenia a 20 persone provenienti da paesi terzi che non soddisfacevano i requisiti. Poklukar e Jušić hanno anche effettuato una visita al valico di frontiera di Rigonce per valutare direttamente il lavoro dei controlli. L'ispettore David Kaučič ha presentato il lavoro specifico dell'Ufficio di Polizia di Maribor a Gruškovje, sottolineando i diversi valichi di frontiera sorvegliati e i criteri di selezione per i controlli delle persone e dei documenti. Ha menzionato sei casi specifici di stranieri che non soddisfacevano i requisiti per l'ingresso in Slovenia, e quello di un autista giordano coinvolto nel trasporto di cittadini siriani senza documenti personali che è stato trattenuto e sarà processato.
Corrado Cimador