Se la situazione lo consentirà, il provvedimento verrà replicato anche a Capodanno, dove comunque non ci saranno feste in piazza e fuochi d’artificio. Nulla cambia invece per quanto riguarda il coprifuoco che scatterà comunque alle 21.
Dal 24 dicembre il paese ritorna in parziale lockdown con la chiusura di tutti i servizi non essenziali, il provvedimento resterà in vigore fino al 4 gennaio, ma se le cose non dovessero andar bene potrebbe venir prorogato di un'altra settimana. Nuova serrata quindi dei negozi, mentre la pubblica amministrazione, fino a dopo le feste, si occuperà soltanto dei casi urgenti. Appello alle imprese di chiudere i battenti fino al 10 gennaio, organizzando ferie collettive e smart working.
Sul fronte scuola si riaprirà, ma solo se la situazione dovesse migliorare, il prossimo 4 gennaio per il primo triennio delle elementari. Prima di far entrare i bambini in classe il personale scolastico sarà sottoposto a test rapidi. Stesse regole anche per gli asili.
Il governo, intanto, ha stanziato una serie di contributi per le fasce più a rischio. Per i pensionati con una retribuzione inferiore a 510 euro verrà concesso un bonus di 300 euro, che diventerà di 230 se la pensione non supera i 612 euro e di 130 euro se arriva fino a 714 euro. Il contributo dovrebbe venir corrisposto entro la fine dell’anno. Tutti i lavoratori il cui reddito mensile non supera due paghe minime otterranno un bonus di 200 euro, mentre gli studenti universitari avranno 150 euro
Contributi anche le famiglie meno abbienti, a cui verranno corrisposti 50 euro, mentre quelle con 3 figli avranno 100 euro che si raddoppieranno per le famiglie più numerose. Previsto un bonus di 500 euro per ogni nuovo nato.
Salari più alti per chi lavora negli ospedali e nelle RSA, dove la retribuzione oraria sarà maggiorata almeno del 30%, che salirà al 65% per coloro che lavorano nei comparti a rischio.
Pacchetto di aiuti anche per l’economia. Lo stato si farà carico del costo dei test antigenici rapidi per le aziende, mentre quelle colpite dalla crisi potranno ottenere garanzie e finanziamenti a tassi agevolati. Chi ha visto crollare i propri introiti, a causa dell’epidemia, di almeno il 70% potrà otterranno un indennizzo di 2000 euro per ogni dipendente. Novità anche sul fronte pensionamenti, dove i datori di lavoro potranno far uscire dall’organico coloro che soddisfano i requisiti per la pensione d’anzianità.
Stefano Lusa