Le recenti iniziative intraprese da parte della dirigenza della Radio televisione slovena, nel contesto del contenzioso italo-sloveno sulla regolamentazione delle radiofrequenze lungo il confine, che porterebbero al taglio di una frequenza che permette alla nostra emittente di essere presente su gran parte del territorio del Friuli-Venezia Giulia ed in Istria, hanno interessato anche la stampa italiana delle vicine regioni. Tra le prese di posizione a sostegno di Radio Capodistria anche quella della politica, con il Comitato locale dell'Istria della Sinistra (Levica) che si oppone fermamente ai possibili interventi di riduzione delle frequenze da parte della direzione della RTV ed ha sottolineato come i nostri programmi contribuiscano ad arricchire il multiculturalismo di queste zone, oltre ad essere la pietra miliare del programma in lingua italiana del servizio pubblico radiotelevisivo sloveno. Il comunicato della Sinistra - Levica si conclude con la riflessione che il taglio delle frequenze significherebbe anche un grande arretramento nel rispetto dei diritti della CNI, della cultura e dei media condivisi.
Vicina a Radio Capodistria, come dicevamo, anche la stampa d'oltreconfine. A riprendere e pubblicare il nostro comunicato è la stessa Associazione della Stampa del Friuli-Venezia Giulia, come del resto ha fatto la Federazione Nazionale Stampa Italiana, il sindacato dei giornalisti italiani.
Il Primorski dnevnik, quotidiano di Trieste in lingua slovena, ha presentato il caso in prima pagina, intitolando l'articolo "Cattive intenzioni su Radio Capodistria". Il giornale sottolinea come senza la frequenza 103.1 i programmi di Radio Capodistria, potranno venir ascoltati solo in una parte di Trieste, visto che attualmente il trasmettitore che verrebbe tagliato consente all'emittente di essere presente in gran parte del territorio del Friuli-Venezia Giulia ed in Istria. Anche la sede regionale del Friuli-Venezia Giulia della RAI ha condiviso il comunicato delle nostre redazioni.
Il quotidiano online TriestePrima evidenzia come l'eventuale intervento paventato dalla direzione della RTV sia una sorta di "censura" ai programmi italiani. TriesteCafe, altro portale on line del capoluogo giuliano dà spazio all'allarme da noi lanciato.
Il Messaggero Veneto titola "No all'oscuramento di Radio Capodistria", ed ancora solidarietà, alle nostre redazioni, viene espressa sulle proprie pagine online da Passaggio a Sud Est - Radio Radicale e da Osservatorio Balcani Caucaso Transeuropa.
Davide Fifaco