Nel giorno in cui inizia il termine per la presentazione delle domande, la corsa per le elezioni presidenziali slovene, in agenda il 23 ottobre, sta cambiando volto. Quella che sembrava un testa a testa a tinte esclusivamente rosa, con almeno 3 candidate annunciate in lizza, al momento si sta tinteggiando sempre più di blu. Il primo a presentare alla Commissione elettorale nazionale le 5000 firme necessarie è stato Gregor Bezenšek, seguito poi dall'ex ministro del Lavoro e deputato di Nova Slovenija Janez Cigler Kralj, che ha promesso di puntare su pace e sicurezza.
Dopo aver abbandonato la corsa presidenziale Marta Kos, candidata in pectore del partito di maggioranza Movimento Libertà che aveva rinunciato a un seggio parlamentare proprio per correre come potenziale capo di Stato, ha rassegnato le dimissioni da vicepresidente del partito. Ufficialmente per motivi personali, secondo più fonti per divergenze con il vertice del partito, soprattutto dopo la sua scelta di rinunciare alla battaglia elettorale con sondaggi in preoccupante calo. Le sue dimissioni da ogni carica partitica sono la dimostrazione plasica di quanto sia più facile vincere le elezioni che non gestire il potere una volta ottenuto.
Terminata prima di iniziare la corsa di Marta Kos, la maggioranza al momento non ha un candidato bandiera. I Socialdemocratici stanno ragionando su un proprio candidato, mentre Sinistra ha detto che prenderà una decisione sul nome da presentare entro pochi giorni. A tenere alta la bandiera rosa, al momento, rimane la sola Nataša Pirc Musar, che ha fatto sapere di voler presentare le firme necessarie per la candidatura la prossima settimana. Come lei farà Anže Logar, candidato del Partito democratico e delfino di Janez Janša.
Valerio Fabbri