Simona Klemenčič, membro della commissione di esperti dell’Accademia delle arti e delle scienze slovena, ha spiegato che le proposte si aggiravano attorno alle 400 voci, tra le quali sono stati selezionati una decina di termini, come vaccino, quarantena, ciclismo, bolla, positivo, ventilatore, allentamento, scolarizzazione, zoom.
Senza alcun dubbio il 2020 anche per quanto riguarda il linguaggio è stato l’anno della pandemia e quindi non sembra neanche così strano che a spuntarla sia stata la parola “quarantena”. D’altronde si tratta di un vocabolo che rimanda immediatamente alle epidemie del passato, visto che si riferisce ad una misura preventiva che ormai da secoli viene presa per ridurre i contagi in caso di endemie.
Un concetto che deriva dalla Bibbia, ma che deve il suo successo in questa forma a Venezia che a partire dalla peste del XIV secolo iniziò a mettere in "quarantina", ossia in isolamento preventivo per quaranta giorni, tutti gli equipaggi che arrivavano nei porti dei suoi possedimenti in modo da prevenire la diffusione di possibili malattie contagiose. Da quel momento questo termine, che deriva dalla durata dell’isolamento imposto ,divenne un sinonimo di questo tipo di misura sanitaria, che in realtà può variare per durata e modalità a seconda dell’epidemia in corso.
Votata anche la parola del linguaggio dei segni dell’anno, che ha visto la vittoria di Coronavirus seguita da zoom e Beethoven.
Barbara Costamagna