Nel suo discorso Janša ha posto in rilievo quelle che ha definito decisioni errate dell'attuale governo e la crisi dei valori nella società slovena. Ha ricordato che il buon lavoro svolto dal suo esecutivo durante la pandemia non è stato premiato alle elezioni dello scorso anno, quando contava su un nuovo mandato. L'SDS ha comunque aumentato il numero dei suoi deputati in Parlamento, aumento interpretato come un premio al lavoro svolto, sono invece usciti di scena Desus e SMC, che facevano parte del precedente esecutivo e che, così Janša, sono stati attaccati e distrutti dagli avversari politici. Per tale motivo lo spazio politico sloveno, rileva Janša, è diventato tale da non permettere una competizione leale. Per quanto riguarda l'operato del governo in carica, l'SDS aspetta di vedere che presenti buone iniziative. E' stato critico nei confronti della creazione dei consigli strategici per l'alimentazione e per la prevenzione dell'incitamento all'odio. Quest'ultimo, secondo Janša, minaccia la libertà di espressione in quanto è chiamato a decidere cosa uno può o non deve dire. La libertà di espressione, ha sottolineato, è il fondamento della democrazia; uno dei principali problemi di questi tempi è che molte persone non sono in grado di riconoscere segnali che dimostrano come la libertà di espressione venga tolta. L'attuale governo, rileva ancora il leader dell'SDS, penalizza finanziariamente i progetti infrastrutturali strategici; nell'ultimo periodo assistiamo a tagli generalizzati a questi progetti, dall’altro lato però non ci sono difficoltà nel reperire fondi per le attività delle organizzazioni non governative di sinistra. Janša si è soffermato anche sulle elezioni del prossimo anno per il rinnovo del Parlamento europeo. L'SDS metterà a punto la migliore lista di candidati vista finora, ha garantito. Nel quadro dei preparativi ha ricordato la necessità di consolidare le file del partito, rivolgendosi in particolare ai giovani che, così Janša, le vecchie leve del partito non devono vedere come una concorrenza.
Delio Dessardo