Ieri il ministro Karner, accompagnato dal governatore della Stiria austriaca Christopher Drexler, si è recato al valico di frontiera di Spielfeld, per constatare di persona, così riportano i media austriaci, lo stato delle cose sul fronte della lotta contro l’immigrazione clandestina. In questa occasione secondo il quotidiano “Kleine Zeitung”, il ministro degli Interni avrebbe annunciato che l'Austria intende mantenere i controlli confinari con Slovenia e Ungheria per altri sei mesi, oltre il 12 maggio, termine di scadenza dell’ultima proroga.
L’Austria ha istituito i controlli di frontiera non solo con la Slovenia, ma anche con la Repubblica Ceca, la Slovacchia e l’Ungheria. Il ministro ha osservato che dai dati a sua disposizione emerge come "le ultime misure e l’aumento della pressione sui controlli stanno avendo effetti”, con una diminuzione dei passaggi dovuta al fatto che molti trafficanti di esseri umani preferiscono cercare vie alternative.
I controlli alle frontiere con Slovenia e Ungheria sono stati introdotti nel 2015 al culmine della crisi dei rifugiati siriani e da allora sono stati prorogati ogni sei mesi, nonostante la Slovenia si sia sempre opposta; anche a Bruxelles dove la Corte di giustizia tempo fa si è espressa a suo favore, invitando l’Austria a togliere i controlli, considerati ingiustificati. Cosa che come dimostrano le parole di Karner, lasciano totalmente indifferente Vienna, che non sembra avere alcuna intenzione di seguire le indicazioni comunitarie.
Barbara Costamagna