La revisione costerà circa cento milioni di euro e durerà un mese, fino al primo maggio. Oltre alla ricarica del combustibile nucleare e alle normali attività di controllo, manutenzione e aggiornamento, verrà compiuta una verifica dell'impatto dell'invecchiamento su componenti, sistemi e strutture. A gennaio 2023 era stata rilasciata la valutazione di impatto ambientale da parte del Ministero dell'Ambiente e della Pianificazione territoriale, che aveva giudicato positivamente l'idoneità della centrale alla proroga del funzionamento, da 40 a 60 anni, cioè fino al 2043. L'impianto è entrato in operatività ad inizio 1983. Come spiegato nei giorni scorsi dal presidente del Consiglio di amministrazione della centrale, Gorazd Pfeifer, verranno eseguiti importanti lavori di manutenzione, inclusa una profonda revisione del generatore elettrico centrale e apportati miglioramenti tecnologici, altrettanto importanti per la sicurezza e la operatività a lungo termine. Tutti i lavori saranno gestiti e supervisionati dai dipendenti della centrale, con il coinvolgimento di oltre mille tecnici provenienti da aziende e istituzioni esterne. Il controllo sull'intera operazione sarà affidato come di consueto all'Amministrazione per la Sicurezza Nucleare. La revisione d'emergenza dell'anno scorso, effettuata in ottobre a causa di una piccola perdita ad una conduttura nel sistema primario della centrala, non ha sostituito la revisione periodica, ha spiegato ancora Pfeifer. L'intera revisione costerà come detto circa 100 milioni di euro, ovvero 40 milioni per il combustibile, 20 per lavori di manutenzione, 40 per i miglioramenti tecnologici.
Intanto, in merito alla disponibilità' della Croazia, comproprietaria della centrale nucleare, di partecipare all'investimento che prevede la realizzazione del secondo blocco, Saša Medaković, rappresentante croato nel Consiglio di amministrazione, ha detto che si tratta di una questione di accordo tra i governi dei due paesi.
Delio Dessardo