A Lubiana si è valutato che la situazione in Iraq dal punto di vista della sicurezza è migliorata, ma i militari tornano comunque a casa. Un nuovo contingente dovrebbe partire per l'Iraq il primo di febbraio, nel quadro del programma di rotazione. Lo ha annunciato il Ministro della Difesa Karl Erjavec dopo una riunione congiunta dei Comitati Esteri e Difesa del Parlamento. Inizialmente era previsto che il ripiegamento avvenisse assieme al contingente tedesco; poi però la Germania è tornata sulla decisione di evacuare i propri effettivi in quanto la situazione è come detto migliorata. Il ritiro non significa comunque l'abbandono della missione nel Paese mediorientale. Erjavec ha precisato che continuerà ma in questo momento è stato necessario interrompere le operazioni di addestramento, di comune accordo con la Nato, vista l'escalation di tensione tra Stati Uniti e Iran. Anche il premier Šarec ha sottolineato che non si tratta di alcun disimpegno, bensì di temporanea sospensione. La Slovenia resta impegnata in tutte le missioni all'estero, deve essere un partner credibile sul quale gli alleati possono contare. Il capo diplomazia Cerar, intervenuto alla riunione congiunta dei comitati esteri e difesa, ha evidenziato a sua volta che la Slovenia resta in Iraq, essendo un partner affidabile della coalizione globale contro lo Stato Islamico. "Siamo entrati nella coalizione anche in base ad una risoluzione ONU e su invito del governo iracheno", ha spiegato Cerar; "lo abbiamo fatto per combattere il terrorismo assieme agli alleati, riducendo in questo modo altri fattori destabilizzanti come le migrazioni clandestine, che premono sull'Europa".
Delio Dessardo