A margine dell'incontro, il presidente della Camera di Artigianato Blaž Cvar ha commentato i risultati del rapporto sulla Slovenia dell'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, sottolineando come sia necessario seguirne le raccomandazioni soprattutto in merito all'abbassamento dei contributi previdenziali a favore di stipendi netti più elevati. Inoltre, ha ricordato, i suggerimenti dell'OCSE puntano anche sull'innalzamento dell'età pensionabile, una misura che non potrà venir rimandata a lungo, ha ricordato Cvar, visto anche l'aumento dell'aspettativa di vita. Le dichiarazioni non hanno incontrato il favore dei sindacati secondo cui le modifiche alla riforma previdenziale non dovrebbero gravare troppo sui lavoratori. La nostra posizione è chiara, non siamo d'accordo con l'aumento dell'età pensionabile, ha evidenziato il presidente della Confederazione dei sindacati del settore pubblico Branimir Štrukelj, ricordando che i contributi versati ai fondi pensione dai datori di lavoro sloveni sono nettamente inferiori alla media europea. Sul tavolo anche l'assunzione di lavoratori stranieri; in questo ambito è stata avanzata anche una proposta per una legge d'intervento apposita che permetta di alleggerire il carico di lavoro dei dipendenti presso le unità amministrative. Il presidente della Confederazione sindacale costiera, Damjan Volf, ha invece invitato alla prudenza nel fissare le condizioni per l'assunzione di stranieri. La maggior parte delle violazioni del codice del lavoro interessa infatti proprio questi, sostiene, specificando che spesso, non comprendendo la lingua, non sono a conoscenza delle leggi in materia di lavoro. Volf ha inoltre voluto richiamare l'attenzione sui problemi dell'ispettorato del lavoro che perde tempo dietro a questioni burocratiche invece di operare a difesa e tutela dei diritti del lavoratore.
M.N.