Il Ministro dell’ambiente, Andrej Vizjak, ha rilevato che la crisi epidemiologica ha colpito in particolare il settore dell’edilizia, uno dei settori importanti nel panorama produttivo del Paese, e presenta problematiche e caratteristiche del tutto peculiari rispetto ad altri settori. L’universo delle imprese edili si mostra estremante variegato e complesso perché accanto a poche imprese edili di grandi dimensioni opera una moltitudine di piccole imprese frutto di una frammentazione e diversificazione molto accentuata. Il governo, per il rilanciare il settore, ha inserito tutta una serie di misure nel terzo pacchetto di leggi anti-coronavirus. Si punterà alla realizzazione di opere pubbliche non solo con il contributo statale, ai relativi costi, ma anche con capitale privato. La realizzazione di opere pubbliche, opere ferroviarie di ammodernamento e sviluppo della rete, idro centrali, non saranno a scapito dell’ambiente, ha assicurato il Ministro. Un’opera ha sicuramente un impatto sull’ambiente ma il rispetto della natura non verrà prevaricato da meri interessi economici, ha detto Vizjak. Le modifiche di legge apportate serviranno per semplificare e ridurre i percorsi burocratici a partire dalle amministrazioni centrali, e poi locali sia nella fase di progettazione che di realizzazione, tenendo sempre in primo piano la sicurezza del territorio. In linea di massima gli investimenti per queste opere pubbliche, del resto già pianificate sono state suddivise in tre periodi temporali, quelle sino al 2020, quelle previste per il 2021 e quelle in fase di progettazione, ha concluso il capo dicastero dell’ambiente Andrej Vizjak.
Mojca Matičič, della clinica per le malattie infettive, che opera in seno al Centro Clinico universitario di Lubiana, ha illustrato il grande lavoro svolto durante i 75 giorni dall’avvio del call center per una pronta risposta alla cittadinanza in merito al nuovo coronavirus. Un lavoro che ha visto impegnati con grande abnegazione e senso del sacrificio gli studenti di medicina per 12 ore al giorno e sette giorni su sette. Solo da lunedì scorso abbiamo accorciato la giornata lavorativa, ha detto Matičič. La voglia però di aiutare e dare sostegno e risposte adeguate all popolazione non è mai venuta meno. Infine, il portavoce del Governo, Jelko Kacin, ha parlato dei passaggi al confine con la Croazia e rilevato che nell’ultimo incontro i responsabili delle rispettive polizie hanno deciso l’approntamento di un database dei possessori sloveni d’immobili, barche, roulotte o altre strutture e che si recano spesso in Croazia. Eviteranno così lunghe attese. Come noto al confine gli agenti croati raccolgono una serie di dati tra i quali il luogo di soggiorno e il numero di telefono. Inseriti i dati, al primo passaggio, in quelli a seguire il transito sarà più veloce, cosa molto importante in vista della stagione turistica.
Corrado Cimador