Rinvio di un anno per l'eliminazione delle disparità retributive e per il passaggio al nuovo sistema salariale. E' la proposta presentata ai sindacati dal ministro della pubblica amministrazione, Sanja Ajanović Hovnik, alla ripresa del confronto tra le parti. In entrambi i casi le novità entrerebbero quindi in vigore il primo gennaio del 2025, non del 2024. All'origine della proposta del governo la necessità di risparmiare mezzi, destinandoli all'opera di sanamento dopo le catastrofiche alluvioni di alcune settimane fa. E' arrivato il momento di stabilire che la priorità assoluta, in questo momento, va data all'emergenza che il paese deve affrontare, ha detto il ministro. Come annunciato da Jakob Počivavšek, a capo di uno dei sindacati rappresentativi del pubblico impiego, il governo trasmetterà entro la fine della settimana una proposta scritta che servirà da base per la discussione. I sindacati si attendono che anche gli altri protagonisti della sfera sociale facciano la loro parte. Branimir Štrukelj, a capo della confederazione sindacale del pubblico impiego, ha sollecitato una distribuzione equa e giusta degli oneri. Non è sufficiente dire che tutti devono in qualche modo contribuire, è necessario che ciò si traduca nei fatti, così Štrukelj. Uno dei possibili provvedimenti, già proposti dai sindacati, è che vengano ulteriormente tassati gli utili record registrati dalle anche nel primo semestre di quest'anno. E' inoltre fondamentale che anche all'interno del settore pubblico non si verifichino eccezioni e che nessuno dei comparti che ne fanno parte goda di privilegi. Il ministro Sanja Ajanović Hovnik ha sottolineato che tenuto conto dell'ammontare dei danni, tutti dovranno contribuire per risanare le conseguenze della calamità. Alla domanda su cosa la proposta significhi per procuratori, giudici e medici, che hanno negoziato separatamente con il governo, il ministro ha risposto che a questo confronto ha parlato del settore pubblico. Per tutti quanti ne fanno parte deve valere lo stesso principio, ha chiarito. Ha poi ribadito che il governo vuole proseguire il negoziato sull'eliminazione delle disparità retributive e sulla riforma del sistema salariale; l'obiettivo è di concluderlo entro metà ottobre. La prossima settimana nuovo confronto.
Delio Dessardo