In Slovenia, come in altri paesi, eventuali tagli non riguarderanno gli utenti del mercato tutelato che comprende, oltre ai nuclei familiari, anche strutture sociali come ospedali, case di riposo, ostelli per allievi e studenti, carceri. Diverso il discorso per la sfera economica, che consuma ben il 70 percento del gas; le riduzioni potrebbero infatti colpire duramente molte aziende, con il conseguente rischio di tagli alla produzione. L'agenzia per l'energia sta già aggiornando la lista delle società che potrebbero venir colpite dalle riduzioni. Non tutte sono però in grado al momento di fare a meno delle forniture di gas garantite, alcune potrebbero ridurle al massimo dell'8 percento, altre sollecitano interventi dello stato per passare a fonti energetiche alternative anche tramite sovvenzioni. Tra le fonti energetiche, quella prodotta dalle centrali idroelettriche e qui a lungo termine si pone un altro problema, quello della siccità che sta colpendo diversi paesi europei, Slovenia compresa, con il conseguente calo del livello dei fiumi. Esperti di scienze naturali e ambientali che collaborano alla messa a punto del concetto strategico del piano nazionale per l'energia e il clima fino al 2050 avvertono che i lunghi periodi di siccità che determinano forti cali della portata d'acqua dei fiumi richiedono una revisione di queste strategie. A lungo termine si pone quindi la questione sull’opportunità o meno di costruire nuove centrali idroelettriche. Si oppongono ad esempio alla costruzione della centrale Mokrice e di altri simili impianti lungo il corso inferiore del fiume Sava, in quanto provocherebbero un ulteriore degrado del corso d'acqua. Ha senso ricorrere a fonti diversificate, rilevano; a tale scopo hanno preparato una mappa con siti e condizioni ambientali per cui avrebbe senso incoraggiare l'utilizzo di biomasse, centrali eoliche, termovalorizzatori e centrali solari. I promotori di queste soluzioni non sono contrari alle centrali nucleari. Come sottolineano, lo sviluppo energetico deve tenere conto dell'ambiente, altrimenti non è un beneficio pubblico.
Delio Dessardo