Foto: BOBO/Igor Kupljenik
Foto: BOBO/Igor Kupljenik

"Il consiglio di RTV Slovenia si è impegnato pubblicamente sin dall'inizio affinché il processo di selezione del nuovo organigramma si svolga in modo trasparente e nel più breve tempo possibile. Pertanto, prima della scadenza del termine per la presentazione delle domande, dobbiamo stabilire le regole su come agiremo in futuro". E' con queste parole che il nuovo presidente di RTVSLO, Goran Forbici, con il solito approccio chiaro e diretto ha tracciato il binario entro il quale si muoveranno i prossimi passi per la selezione del presidente e dei componenti del consiglio, composto da quattro membri con mandato quadriennale, in linea con la modifica della legge sulla RTV Slovenia approvata con referendum lo scorso novembre.
In una riunione straordinaria, i membri del Consiglio di RTV Slovenia hanno discusso e approvato l'ordine del giorno per rispettare i termini della scadenza del bando, fissata per venerdì prossimo, e accelerare una transizione che sembra sempre più lunga.
Il comitato di gara esaminerà le candidature subito dopo la scadenza e informerà i candidati per avviare i colloqui, cui seguirà l'elezione del presidente e la nomina, su sua proposta, di altri due membri del consiglio, mentre il quarto sarà eletto dai lavoratori in loro rappresentanza. Nelle intenzioni del governo questa riforma serve a redistribuire fra i quattro consiglieri le deleghe e le funzioni che prima erano in capo al direttore generale, dando così vita a un modello di gestione in linea con i cambiamenti tecnologici e le innovazioni che attraversano il mondo dell'informazione.
Prima della riunione, Forbici si è voluto soffermare sulle ultime decisioni prese dal direttore uscente dei programmi televisivi, Uroš Urbanija, che ha rimosso la responsabile dei programmi cultura e spettacolo per motivazioni che il sindacato interno ritiene immotivati e pregiudiziali. Forbici ha detto che il consiglio da lui presieduto rimane vigile sulla situazione e sui cambi di personale, che secondo gli accordi del processo di transizione dovrebbero essere evitati.
Valerio Fabbri