“L’attuale sistema di finanziamento, che dovrebbe garantire la stabilità dell’ente pubblico, in 12 anni si è trasformato in una fonte di destabilizzazione”. Lo ha dichiarato il Consiglio della RTV, spiegando i motivi dell'appello al governo per richiedere un aumento del canone pari al 10%.
Ne abbiamo parlato con Andrea Bartole, rappresentante della Comunità nazionale italiana nel Consiglio della radiotelevisione pubblica, il quale ha sottolineato che questa richiesta è stata una delle priorità del Consiglio sin da quando si è insediato.
“Oggi è stata approvata questa delibera e richiede direttamente al governo l'aumento del canone della RTV nei limiti possibili previsti dalla legge, cioè del 10%, per poter ottenere un adeguamento a quella che è l'inflazione. Il canone sappiamo che non è stato toccato dal 2012, l’inflazione da quel momento ad oggi ormai è quasi del 30% e con l'eventuale nuovo adeguamento, che sarebbe del 10%, il massimo possibile per legge, si avrebbe un bilanciamento di almeno un terzo. Questo si chiede ora in modo che il governo si attivi e decida in merito prima della pausa estiva, così da poter avere la garanzia già nel periodo autunnale che ci sarà l'aumento e l'adeguamento del canone. Questo in ogni caso avrebbe effetto a partire dal 1° gennaio 2025.” (red)
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