Prima - in base al Piano di produzione 2024 - la cancellazione della trasmissione Panorama, quotidiano informativo di TV Slovenia due, quindi il decreto di attesa di lavoro per la quindicina di persone impegnate nella sua realizzazione e ultimo il divieto di accesso nella sede lubianese della Radio televisione nazionale. Ai quindici dipendenti sono stati infatti bloccati i cartellini di ingresso e impedito di raggiungere il posto di lavoro. Nel giustificare la scelta, la dirigenza dell'ente si è richiamata alle norme del Regolamento interno che vietano l'ingresso e la permanenza negli ambienti e impianti radiotelevisivi a chi non ha un valido motivo legato al lavoro. "I dipendenti in questione, in base alle regole del servizio pubblico, sono stati messi in aspettativa dal 3 al 31 di gennaio", rilevano i vertici di RTV Slovenia aggiungendo che in questo periodo l'ente non può assicurare a loro operatività, ma che però sarà permesso loro di accedere ad eventuali effetti personali lasciati sul posto di lavoro. Una decisione che è stata fermamente condannata da Rajko Gerić, redattore responsabile del programma informativo del secondo canale televisivo, che ha definito la messa in aspettativa dei colleghi, illegale e contraria alla legge che disciplina i rapporti di lavoro. "Il nuovo piano di produzione ha cancellato e sospeso pure altre trasmissioni ma tranne a quelli di Panorama, nessun altro dipendente è stato spedito a casa con un decreto di attesa di lavoro", ha affermato Gerić che ha accusato i vertici di assumere nuovi dipendenti mentre si impedisce al personale fisso di lavorare. L' amministrazione ha comunque precisato che la messa in aspettativa è dovuta alla sospensione della trasmissione e all' impossibilità di assicurare il lavoro stabilito dai singoli contratti. L' attesa al lavoro può durare al massimo sei mesi all' anno e il dipendente viene retribuito con l' 80 per cento dello stipendio.

(lpa)

Foto: MMC RTV SLO/Foto: BoBo/Žiga Živulović ml.
Foto: MMC RTV SLO/Foto: BoBo/Žiga Živulović ml.