Dagli inizi quasi pionieristici di 50 anni fa all'odierna struttura di eccellenza nel campo della ricerca e della salvaguardia della costa e del mare. Oggi la Stazione di biologia marina, sede dislocata dell'Istituto nazionale di Biologia di Lubiana, ha rilevato in apertura della cerimonia la direttrice Patricija Mozetič, è una struttura multidisciplinare con 37 dipendenti, di cui una ventina i ricercatori, vanta collaborazioni a livello internazionale, partecipa in qualità di partner in 10 progetti europei di cui in uno è capofila, si occupa di formazione, educazione e sensibilizzazione sui temi legati al mare, i cambiamenti climatici e la tutela dell'ambiente.
L'ecostistema marino è molto vulnerabile, minacciato costantemente da fattori esterni quali l'inquinamento, le microplastiche, la cementificazione della costa, le pratiche di pesca distruttive e lo sfruttamento delle risorse che non hanno fatto altro che mettere in crisi gli ecostistemi in particolare quello marino. Anche per questo, ha ricordato il presidente della Camera di Stato Dejan Židan le Nazioni Unite hanno proclamato il 2021-2030 decennio delle scienze oceaniche per lo sviluppo sostenibile con l’obiettivo di conservare e utilizzare in modo durevole gli oceani, i mari e le risorse marine per uno sviluppo sostenibile.
Il mare è una finestra sul mondo, una risorsa incalcolabile per l'umanità per le sue implicazioni economiche, sociali e ambientali, ancora Židan, una ricchezza che va difesa e protetta e questo deve essere impegno di tutti. Oggi siamo difronte ad un grande crisi ambientale, ha proseguito il presidente del Parlamento, siamo ad un bivio o ci lasciamo sopraffare dalla paura negando l'evidenza oppure cerchiamo di reagire, comprendere la crisi cercando di rallentarla quanto possibile. Dipende tutto da noi, ha concluso Židan. (ld)