Nell'ultimo mese si sono registrate alcune problematiche che riguardano il sistema informatico che regola le prenotazioni di esami e visite specialistiche all’interno del sistema sanitario nazionale. Un’anomalia emersa in seguito alla ripresa regolare delle attività sanitarie, visto che sino a questo ottobre il sistema di registrazione e gestione degli appuntamenti aveva operato in emergenza a causa della situazione incerta delle prenotazioni, che risentivano dei ritardi e dei rinvii causati dai blocchi e dalle restrizioni dovute all’epidemia in corso.
Dopo due anni e mezzo, con il ritorno alla normalità, il Ministero della Salute aveva, quindi, invitato i fornitori di servizi a cancellare all’interno del database generale le impegnative per visite e esami ai quali i pazienti non si erano presentati senza fornire una giustificazione plausibile entro 30 giorni, come recita l'articolo 15 b della legge sui diritti dei pazienti. Queste ultime, quasi 300 mila, sono state, quindi, eliminate ma poiché l’inserimento dei dati nell’eOrdering non era stato fatto in modo corretto, ai pazienti coinvolti da questa revisione sono stati cancellati in modo ingiustificato anche gli appuntamenti previsti in futuro.
Il Direttore Generale ad interim della Direzione per la Digitalizzazione della Sanità presso il Ministero competente, Alenka Kolar ha detto che si tratta di 5.977 persone, che verranno al più presto contattate da coloro che avrebbero dovuto fornire il servizio per concordare un nuovo appuntamento.
"Non diamo la colpa a nessuno", ha dichiarato la Kolar; sottolineando, però, che si tratta di un errore imputabile unicamente a coloro che operano nei sistemi informativi sui quali né il ministero né l'Istituto nazionale per la salute pubblica possono intervenire.
Barbara Costamagna