L'Organizzazione Giovani Medici della Slovenia ha sfruttato l'invio di una missione parlamentare del gruppo politico del Partito Popolare Europeo (PPE) in Slovenia - incaricata di esaminare la situazione dei media e dello stato di diritto - per portare l'attenzione sulla "drammatica condizione del settore sanitario. In un comunicato stampa, hanno chiesto alla missione del gruppo di affrontare le criticità più urgenti. Nella loro lettera alla Commissione Europea, hanno segnalato due problemi principali: la proposta di riforma della legge sulla sanità, ritenuta incostituzionale, e la limitazione del diritto di sciopero dei medici, sospeso da oltre un anno, in violazione dei diritti umani. L'organizzazione ha accusato il governo di ignorare le opinioni e le raccomandazioni degli esperti del settore e di soffocare le critiche attraverso censura e pressioni. "La Slovenia sta scivolando in una spirale di corruzione, opacità e clientelismo. L'intervento della missione europea potrebbe essere l'ultima possibilità per fermare il collasso del Paese", il cui punto critico è proprio il sistema sanitario - hanno dichiarato. Dal 15 gennaio dello scorso anno è in corso il più lungo sciopero dei medici nella storia slovena, aggravato da restrizioni legislative che, secondo l'organizzazione, violano i principi del diritto del lavoro europeo. I giovani medici avvertono che la Slovenia non può permettersi di perdere altri operatori sanitari e chiedono al governo di adottare misure per trattenerli. Hanno infine esortato la Commissione Europea e l'ufficio europeo dell'Organizzazione Mondiale della Sanità a monitorare la situazione in Slovenia, a collaborare con le autorità locali e promuovere il dialogo tra le parti interessate. Hanno inoltre sollecitato il loro supporto per sviluppare una strategia sostenibile per il personale sanitario, garantendo cure di qualità e la tutela dei diritti dei professionisti del settore.
Corrado Cimador