Il Premier uscente, alla sessione ordinaria della Camera di Stato, ha rigettato le accuse che il governo non ha agito per tempo alla conclamata diffusione del nuovo coronavirus, come pure a un eventuale scoppio dell'epidemia in Slovenia. Šarec ha enumerato tutta una serie di misure adottate dal governo, e ha confermato che in Slovenia non sono stati rilevati ancora casi di infezione. Ha ricordato che subito dopo la comparsa dei primi casi di positività in Italia, accompagnata purtroppo da alcuni decessi, ha convocato la segreteria del Consiglio di Sicurezza Nazionale e tutte le autorità competenti. Il Gruppo di coordinamento per il controllo delle malattie infettive e l'assistenza sanitaria, si riunisce regolarmente con i rappresentanti del Ministero della Salute ed i responsabili degli ospedali. Pertanto, non si può affermare che non sta succedendo niente. In merito alla chiusura delle frontiere, una delle opzioni ventilate una settimana fa, Šarec ha precisato che Aleš Šabeder, ministro della Salute, in carica per le faccende correnti, nell'incontro avuto con gli omologhi dei paesi confinanti ha concordato il continuo scambio di dati rilevanti, nonché' il mantenimento delle frontiere aperte, e di concerto deciso che i confini verranno eventualmente chiusi previo accordo con i Paesi confinanti.
Il premier dimissionario ha ribadito che i piani d'azione per rispondere all'eventuale comparsa del virus ci sono. E tra le varie misure ha menzionato la quarantena e, in caso di diffusione più ampia, l'inclusione della protezione civile e dei corpi sanitari dell'esercito.
Il premier dimissionario, inoltre, ha ravvisato la necessità che la Slovenia agisca su un altro tema scottante, ovvero sulla situazione creatasi in Grecia a seguito della decisione della Turchia di aprire i propri confini ai migranti. La Slovenia, secondo Šarec, agirà di concerto con gli altri paesi europei, ma se verrà meno l'accordo dovrà fare affidamento sulle proprie forze. Šarec ha rilevato che l'articolo 37 della legge sulla difesa, assegna ai militari presenti al confine poteri aggiuntivi. Se la Camera di Stato lo approverà l'esercito otterrà ulteriori poteri. Šarec ha anche annunciato che la Slovenia invierà 25 agenti di polizia in Grecia, in collaborazione con l'Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera - Frontex.


Corrado Cimador


 Foto: BoBo
Foto: BoBo