Prosegue senza sosta la macchina dei soccorsi per ripristinare quanto prima la situazione a Črna na Koroškem, il piccolo comune carinziano nella valle del fiume Meža colpito duramente dal maltempo che ha imperversato ieri su gran parte del paese. La tempesta, che tra l'altro ha provocato frane e inondazioni improvvise fino a tarda sera di venerdì, ha reso inutilizzabili diversi collegamenti della zona, come la strada che collega Črna na Koroškem a Šoštanj, ancora chiusa al transito.
Anche il ministro della Difesa, Marjan Šarec, ha voluto rendersi conto in prima persona di quanto accaduto, e questa mattina, dopo incontri operativi e un sopralluogo nelle aree più colpite, ha detto che tutte le squadre disponibili sono al lavoro, insieme a membri dell'esercito impegnati con i propri mezzi per accelerare la macchina dei soccorsi. Ma la situazione è molto complicata e in caso di necessità, ha aggiunto il ministro, verranno attivate anche unità antincendio da quelle zone del paese che non sono state colpite dalle tempeste.
Molte le case allagate, alcuni fienili sono stati spazzati via dalla pioggia torrenziale, che ha allagato pure l'obitorio. A causa del pericolo valanghe è scattata anche la sirena di pericolo generale, che ha poi portato all'evacuazione di 50 persone, ospitate temporaneamente nella caserma dei vigili del fuoco prima di rientrare a casa in serata. Ci sono stati problemi anche a Slovenj Gradec, meno gravi i danni invece a Kranj, Celje, Maribor e Lubiana.
La sindaca di Črna na Koroškem, Romana Lesjak, all'Agenzia di stampa slovena ha detto che l'impegno sul campo coinvolge anche la cittadinanza, oltre a esercito e Protezione civile. La notte è trascorsa senza nuovi disagi, ma la preoccupazione dei residenti rimane elevata anche per l'allerta arancione su tutto il paese diffusa per oggi dall'Agenzia per l'ambiente.
Valerio Fabbri