La percentuale dei medici, che hanno deciso di sospendere i consensi per il lavoro straordinario, varia da istituto a istituto. Lo ha detto il ministro della Salute, Valentina Prevolnik Rupel, a seguito di una riunione con le direzioni delle case di sanità della Slovenia. In alcune case di sanità sono molto numerosi, in altre quasi nessuno ha deciso di sospendere il consenso. Il problema comunque, al momento, non è percepibile, dovrebbe però presentarsi dopo 30 giorni, quando le sospensioni entreranno in vigore, quindi con il primo marzo.
I direttori cercheranno intanto di trovare l'opzione migliore per quanto riguarda l'organizzazione del lavoro, la priorità comunque resta garantire un'assistenza sanitaria continua. Secondo il ministro, "questo ovviamente potrebbe significare una riduzione dell’accessibilità, potrebbe inoltre succedere che qualche ambulatorio chiuda". I direttori delle case di sanità comunque affermano che i medici si stanno davvero impegnando e che ricevono molti complimenti dai pazienti per l'accessibilità durante lo sciopero.
Al contempo alcuni ospedali hanno già annunciato provvedimenti nei confronti dei medici che hanno sospeso i consensi per il lavoro straordinario, sospendendo loro i consensi per il lavoro presso altri operatori del settore. Una mossa che però suscita preoccupazione da parte dei direttori delle case di sanità, alcuni di loro infatti lavorano di tanto in tanto anche presso le case di sanità, ha avvertito il ministro.
Sul tavolo alla riunione, inoltre, la questione dei fogli malattia, che presso l'80% delle case di sanità si svolge normalmente. Nell'altro 20% degli istituti invece si sta ancora valutando come regolare l'erogazione dei certificati.
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