Lo scontrino deve essere emesso in forma cartacea o elettronica; i clienti hanno l'obbligo di conservarlo anche dopo essere usciti dal negozio. Chi non lo fa rischia una multa di 40 euro. Per le persone giuridiche e gli imprenditori che non emettono lo scontrino sono previste sanzioni da 1.500 a 75.000 euro, per i soggetti con responsabilità aziendale da 800 a 5.000 euro. In base alla normativa varata dal governo Janša, normativa che aveva cancellato quella precedente, l'emissione dello scontrino era invece facoltativa, su esplicita richiesta del cliente. Favorevoli alla reintroduzione dell'obbligo dello scontrino fiscale i partiti della coalizione di governo, Movimento Libertà, Socialdemocratici e Sinistra, convinti che la nuova normativa ridurrà l'economia sommersa. Contraria invece l'opposizione, Partito Democratico e Nuova Slovenia, secondo cui è un inutile ostacolo burocratico. Il sistema di verifica delle fatture era stato introdotto in Slovenia nel gennaio del 2016, con la relativa legge che stabiliva l'obbligo per il contribuente di consegnare al cliente lo scontrino fiscale per il prodotto venduto o per il servizio reso. Cliente a sua volta tenuto a conservare lo scontrino, che tra l'altro in molti casi funge anche da garanzia per il prodotto acquistato. Con l'emendamento alla legge riguardante l'imposta sul valore aggiunto, il governo Janša aveva cancellato tale obbligo nel gennaio dello scorso anno.
Delio Dessardo