L'ipotesi, avanzata dal ministero dell'Istruzione sloveno, di una ripresa generalizzata della scuola, a partire dal primo o dall'8 giugno, viene vista con favore dall'Istituto dell'educazione, perché la didattica online non ha la stessa efficacia di quella in presenza, ma il rientro di tutti gli alunni, rimanendo invariate le attuali misure di sicurezza che prevedono di dividere le classi in formazioni più ristrette per mantenere la distanza, non sarebbe possibile: c'è un problema di spazi e di quantità di personale sufficiente. È quanto ha affermato oggi il direttore dell'Istituto, Vinko Logaj. L'eventuale riapertura, ha spiegato, sarà operata in stretto collegamento con le autorità sanitarie. Se il quadro epidemiologico consentisse di tornare a classi con più di 15 studenti la ripartenza appare probabile. E in ogni caso una soluzione ottimale per concludere l'anno scolastico, ha ricordato, sarà concordata insieme al Ministero e all'Istituto nazionale per la sanità pubblica.
Ad oggi sono rientrati a scuola 110 mila fra alunni delle elementari e studenti delle superiori, meno della metà di tutti gli iscritti. Una riflessione, sempre secondo il professor Logaj, sarebbe urgente anche per le scuole dell'infanzia, che hanno riaccolto il 56% dei bambini, il che significa che tanti, fra i più piccoli, restano affidati alle cure di genitori e nonni. Secondo il direttore dell'Istituto dell'educazione la riorganizzazione della didattica nelle prime tre classi elementari, ripartite il 18 maggio all'insegna di rigorose norme di protezione anti Covid, è stata affrontata dalle scuole con ottimi risultati e il lavoro in classe procede regolarmente. Mentre qualche difficoltà in relazione alla disponibilità di un numero sufficiente di insegnanti viene segnalata dagli istituti con il ritorno delle none, l'ultimo anno dell'obbligo, avvenuto oggi.
Intanto per fare il punto sulla fase di didattica a distanza l'Istituto ha svolto un'ampia indagine che ha coinvolto gli insegnanti dei vari gradi e ordini di scuola. I risultati costituiranno il punto di partenza per pianificare il nuovo anno scolastico, in vista del quale, ha asserito Vinko Logaj , si stanno studiando diversi possibili scenari.
Ornella Rossetto