Sarà un governo apparentemente stabile, quello guidato da Janez Janša, forte dei 52 voti ottenuti grazie al sostegno dei partner della coalizione l’SMC, NSI e il DESUS più i due deputati della Comunità nazionale italiana, Felice Žiža e ungherese Ferenc Horvat e di altri deputati che non faranno parte della coalizione di governo (presumilmente del Partito nazionale) Dopo aver prestato giuramento, per quel che sarà il suo terzo mandato, Janez Janša ha affermato che le sfide che la coalizione ha dinanzi sono molto importanti e verranno affrontate congiuntamente. Il programmo della coalizione verrà presentato nei prossimi giorni, come del resto anche la lista dei Ministri. Janša per il momento ha affermato che lo sviluppo del paese va raggiunto con misure che non necessitano ulteriori finanziamenti. In particolare, il leader SDS ha fatto riferimento alle basi per un ambiente favorevole allo sviluppo dell’imprenditoria. La nuova coalizione si occuperà in primo luogo di quanto unisce e lega il paese, che può fare di più di quanto mostra in questo momento. Assieme al decentramento Janša ha parlato anche di meno burocrazia, che ostacola lo sviluppo, il razionalizzare di alcuni ministeri. Prevista, tra l'altro l'abolizione del Ministero per gli sloveni nel mondo. Come annunciato hanno votato contro SD, Lista Marjan Šarec e Sinistra, Luka Mesec ha già annunciato che farà una dura opposizione.
Igor Zorčič dell’SMC ha ribadito che il partito del centro moderno continuerà a essere una formazione liberale di centro sinistra, Zorčič andrà ad occupare, secondo fonti ufficiose, la poltrona del dimissionario Dejan Židan alla Presidenza delle Camera.
Felice Žiža, che rappresenta la Comunità nazionale italiana, ci ha spiegato che i deputati delle due minoranze non saranno assolutamente l’ago della bilancia. "Le prospettive, stando a quanto abbiamo visto nel contratto di coalizione, sono relativamente buone, gli intenti sono simili a quelli edlla coalizione precedente. Si differenziano su alcuni punti come quello sulla sicurezza e l’esercito, mentre le altre direttive e indirizzi sono molto simili.
Ma quali sono state le richieste minoritarie?
"Abbiamo ricalcato l’accordo raggiunto con il governo Šarec aggiungendo però altri punti importanti. In settimana saranno loro a riscriveranno. Tutti i punti sono stati accettati. Janez Janša e il capogruppo parlamentare SDS, Danijel Krivec a capo del gruppo parlamentare ci hanno detto che non vedono alcuna difficoltà nella realizzazione dei punti. Il problema è che sono tanti ed il tempo e poco e di conseguenza faranno una graduatoria di priorità. Partiremo così dalle cose più importanti.
L’SMC e' un partito di centro sinistra, lo ha ribadito il capogruppo Zorčič, ma in una coalizione a guida Janša.
"Continueremo a credere nei nostri valori - ci ha detto il deputato di Isola, Gregor Perič - il quale ha ribadito che hanno fatto il possibile per mantenere in vita il governo Šarec. "Ci siamo impegnati nello svolgere un ruolo di grande stabilità all’interno della coalizione di governo. Non siamo stati noi a determinare la crisi di governo".
Molte sono state però le critiche all’SMC per questo passaggio alla coalizione di centro destra.
Ogni processo di questo tipo - ha precisato Perič- è molto impegnativo. Le pressioni mediatiche, ma non solamente, sono state molte e le ritengo ingiustificate. Non siamo stati eletti per arrenderci dopo un solo anno e mezzo, ma per cercare delle soluzioni e trovare dei compromessi.
Anche il Partito dei pensionati Desus ha deciso di accettare l’offerta di Janša. Queste decisone, come quella dell’SMC, viene spesso interpretata in un’ottica di sopravvivenza politica, di pragmatismo. "Tutti i volti nuovi che sono passata negli ultimi governi di sinistra hanno fatto ben poco per noi cittadini-" ci ha spiegato il deputato isolano del Desus, Branko Simonovič. "L’inaspettata decisone presa da Šarec ci ha portato ad un bivio. Quella delle elezioni anticipate sarebbe stata una decisione che avrebbe fatto slittare la formazione di un futuro governo di alemno sei mesi con ingenti perdite a livello di fondi europei, come quelli destinati all’agricoltura", ha ribadito Simonovič.
Dionizij Botter