Traduzioni inadeguate degli esami di maturità, carenza di personale docente, ma anche volumi che non sono disponibili in italiano per gli studenti delle scuole minoritarie: queste le tematiche che hanno occupato la prima parte del dibattito in commissione. Nicola Štule, membro del comitato direttivo della Comunità studentesca costiera, è stato il relatore della questione. Ai nostri microfoni ha espresso la soddisfazione a metà per la delibera, modificata più volte, approvata con 14 voti a favore: "la delibera ci fa sperare, auspichiamo che si realizzi questa revisione di bilancio (rebalans), con l'inserimento di altri fondi per le comunità nazionali per la traduzione dei libri di testo e per gli esami di maturità. Possiamo dire in sintesi che le porte ci sono state aperte, che abbiamo tanta disponbilità, ma la nostra perplessità è per la delibera approvata". La maggioranza ha voluto evitare la richiesta immediata di ulteriori fondi a ridosso dell'approvazione della legge di bilancio. Con il ministero dell'Istruzione ci si è accordati per una analisi della situazione entro la fine dell'anno scolastico. In merito, il deputato al seggio specifico della comunità nazionale italiana, Felice Žiža, ha detto: "diciamo che il sistema già funziona in qualche modo, bisogna migliorarlo, e abbiamo visto che il ministero ha già predisposto per i prossimi anni un aumento dei fondi solo per la traduzione dei testi. Siamo sulla stessa linea, i presidi, le comunità costiere e i consulenti pedagocici hanno dato tutti il loro parere prima della riunione, eravamo tutti insieme e allineati". La questione scuola quindi è ora sul tavolo anche dalla prospettiva degli studenti, ma eventuali misure sono state rinviate ai prossimi appuntamenti in commissione.
In merito ai finanziamenti per le organizzazioni giovanili delle comunità nazionali autoconone è invece deflagrato uno scontro fra maggioranza e opposizione, che ha portato alla fumata nera. La richiesta che i fondi diventino strutturali e siano quindi garantiti è stata respinta. Alberto Scheriani, presidente della Can di Capodistria, ha detto: "c'è stata parecchia polemica, fra maggioranza e opposizione e anche nell'opposizione. I giovani, giustamente, chiedono maggiori garanzie e certezze nella loro attività, per poter costruire le basi per un futuro solido. Quindi il fatto che la delibera non sia passata mi rammarica, anche perché all'inizio del dibattito l'ufficio delle nazionalità si era dimostrato molto disponbile, quindi da questo punto di vista mi sorprende doppiamente".
Valerio Fabbri